La sostenibilità è sempre stata al centro della strategia di Cantine Settesoli. Molto più di un’esigenza etica, è il principale driver di innovazione e di creazione di valore per la società, i suoi vini e gli stakeholder.
La sostenibilità è rappresentata a tutti i livelli della governance, dal Consiglio di amministrazione ai viticoltori delle Cantine. Complessivamente 5 persone del team qualità sono coinvolti nell’implementazione della roadmap per la sostenibilità.
Il nostro impatto sull'ambiente
L'impronta ecologica
Cantine Settesoli analizza periodicamente i seguenti parametri:
I consumi di acqua e l’inquinamento idrico
La gestione efficiente delle risorse idriche rappresenta già dal 2000 una delle priorità della programmazione europea con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo di soluzioni innovative per il settore idrico a livello europeo. Anche gli obiettivi della Politica Agricola Comune 2014/2020 sono indirizzati verso l’incentivo di modalità di produzione che consentano di utilizzare un minor numero di risorse, tra le quali quella idrica. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo la gestione dell’acqua costituisce un punto fondamentale per il raggiungimento di un efficiente sistema di gestione della filiera; l’acqua rappresenta infatti uno strumento chiave sia per la gestione del vigneto che della cantina. È quindi di fondamentale importanza la valutazione dell’impronta idrica, definita come volume di acqua dolce consumata e inquinata, in relazione anche al luogo di produzione, che considera una gamma completa di impatti, in modo da garantire una visione ampia e dettagliata.
Lo sfruttamento del territorio
Permettere di razionalizzare e rendicontare il legame fra il vino e il suo territorio e dunque identificare, in modo pratico e univoco, le ricadute su biodiversità, società ed economia delle attività aziendali con specifico riferimento al paesaggio e alla comunità locale.
Ciò attraverso tre sotto-indicatori principali: Paesaggio e Biodiversità (attività aziendali finalizzate alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, del paesaggio inteso come il complesso di elementi, naturali e non, caratteristici di una determinata zona), Società e Cultura (attività aziendali che hanno ricadute sulla società e la comunità locale che la compone (lavoratori locali, produttori locali), e che sviluppano e/o promuovono il patrimonio culturale del territorio in cui l’azienda stessa è inserita, e Economia ed Etica (attività aziendali con ricaduta economica positiva sul territorio e quelli riferiti all’etica aziendale, ad inclusione delle ricadute sui consumatori).
I rifiuti - ISO 14001
II raggiungimento di un equilibrio tra ambiente, società ed economia è considerato essenziale per soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Lo sviluppo sostenibile come obiettivo si raggiunge mediante l’equilibrio dei tre pilastri della sostenibilità. Le prospettive della società a favore dello sviluppo sostenibile, trasparenza e affidabilità si sono evolute a seguito di una legislazione sempre più rigida, di crescenti pressioni sull’ambiente da parte dell’inquinamento, dell’uso inefficiente delle risorse, gestione impropria dei rifiuti, del cambiamento climatico, del degrado degli ecosistemi e della perdita della biodiversità. Ciò ha portato le organizzazioni ad adottare un approccio sistematico alla gestione ambientale mediante l’attuazione di sistemi di gestione ambientale con lo scopo di dare il proprio contributo al pilastro ambientale della sostenibilità.
Le emissioni di CO2: L’inquinamento atmosferico
Garantire uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale, in regime di equilibrio ambientale ed in modo da rispettare la sostenibilità economica dell’impresa attraverso la valutazione dell’impatto sull’effetto serra soprattutto a causa dei gas riconosciuti da IPCC come significativi (anidride carbonica, metano, protossido di azoto, fluoro carburi ed esafluoruro di zolfo). Dato che da molti anni si parla di cambiamento climatico globale come una delle sfide più gravi e complesse che l’uomo debba affrontare, e che in particolare il riscaldamento globale sembra essere collegato ad un aumento della concentrazione dei GHG in atmosfera, è necessario essere consapevoli delle proprie emissioni di GHG e quindi misurarle nei cicli produttivi, al fine di gestire l’efficienza di filiera, l’impatto ambientale ed eventuali conseguenze sull’effetto serra.
Impianti fotovoltaici attivi
Impianti fotovoltaici di ultimissima generazione
Prodotti nel 2022 dal sistema fotovoltaico
Energia prodotta da 10 impianti fotovoltaici
Vetro da riciclo
Etichette prodotte da carta senza fibra di legno vergine
Cartoni prodotti da carta senza fibra di legno vergine
Le Certificazioni
14001
Fornire alle organizzazioni un quadro di riferimento per proteggere l’ambiente e rispondere al cambiamento delle condizioni ambientali in equilibrio con le esigenze del contesto socio-economico. Un approccio sistematico alla gestione ambientale può fornire all’alta direzione informazioni per costruire successo a lungo termine e creare opportunità per contribuire allo sviluppo sostenibile: proteggendo l’ambiente mediante la prevenzione o mitigazione di impatti ambientali negativi; mitigando il potenziate effetto negativo delle condizioni ambientali sull’organizzazione; supportando l’organizzazione nell’adempimento dei propri obblighi di conformità; migliorando le prestazioni ambientali; controllando o influenzando il modo in cui i prodotti e servizi dell’organizzazione sono progettati, fabbricati, distribuiti, consumati e smaltiti utilizzando una prospettiva di ciclo di vita che possa evitare to spostamento involontario in un’altra fase del ciclo di vita degli impatti ambientali; raggiungendo benefici finanziari e operativi che possono derivare dall’attuazione di valide alternative per l’ambiente in grado di rafforzare la posizione di mercato dell’organizzazione; comunicando informazioni ambientali alle parti interessate rilevanti.
50001
Le conseguenze dell’enorme consumo di energia causato da uno sviluppo quali-quantitativo non sostenibile delle attività industriali sono non solo ambientali, ma anche sociali ed economiche: per questo motivo il tema relativo all’efficienza energetica si è imposto come elemento chiave della sostenibilità, in tutte le sue accezioni. Lo scopo è quello di permettere alle organizzazioni di stabilire i sistemi e i processi necessari per migliorare le prestazioni energetiche: efficienza, utilizzo e consumo di energia. Ciò attraverso strumenti che permettano di: stabilire, implementare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell’energia che permetta alle organizzazioni di seguire un approccio sistematico volto a migliorare continuamente le proprie prestazioni energetiche; fornire alle imprese un quadro in grado di consentire loro di gestire al meglio le proprie prestazioni energetiche ed i relativi costi, sostenendo al contempo modalità d’azione che permettano di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas serra.
VIVA
Gli impegni volontari delle imprese per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra stanno assumendo un ruolo sempre più significativo per il rafforzamento delle azioni previste dalle norme e dalle politiche governative nell’ambito del Protocollo di Kyoto e del “Pacchetto Clima-Energia”. In questo contesto si mira a migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori (aria, acqua, vigneto e territorio). L’obiettivo è quello di ottenere uno standard di gestione sostenibile del settore vitivinicolo misurabile e accreditato, che sia gestito nell’ ambito dei sistemi di qualità e che sia un riferimento univoco per le produzioni italiane, nonché un biglietto da visita per le produzioni made in Italy sui mercati internazionali.
CARBON FOOT PRINT
La quantificazione e il reporting della CFP (Carbon Footprint) attraverso un mezzo per calcolare l’impronta di carbonio dei propri prodotti e fornire l’opportunità di comprendere meglio le modalità con cui ridurla. La carbon footprint è intesa come la somma delle emissioni e delle rimozioni di gas ad effetto serra (GHG) lungo il ciclo di vita di un prodotto. Si basa sull’approccio LCA e si occupa della categoria di impatto “climate change” (cambiamento climatico). Nel calcolo sono pertanto considerate le emissioni legate all’estrazione e alla trasformazione delle materie prime, così come quelle legate a produzione, distribuzione, uso e fine vita del prodotto. Lo studio della CFP (CFP study) consente di quantificare in termini di CO2 equivalente l’impronta carbonica del prodotto considerato. I vantaggi principali sono rappresentati da: la possibilità di comprendere meglio le modalità con cui ridurre la CFP, la maggiore capacità di dimostrare le performance ambientali di prodotto, la credibilità della comunicazione ambientale e la riduzione del rischio greenwashing.
WATER FOOT PRINT
Lo sfruttamento delle risorse naturali, causato da fenomeni come lo sviluppo economico, la crescita demografica e i cambiamenti climatici, comporta un’accelerazione del processo di esaurimento di queste risorse. Diventa fondamentale dunque assumere un atteggiamento più responsabile, in particolare per quanto riguarda la gestione delle fonti idriche. La Water Footprint, o “impronta idrica”, rappresenta uno strumento efficace per misurare le quantità di acqua utilizzate nei processi produttivi ed è fondamentale per valutare gli impatti sull’ambiente causati da queste attività. L’analisi della Water Footprint permette di misurare l’impatto sul comparto idrico determinato da un prodotto, un processo o un’organizzazione. Ciò consente di adottare una metodologia unificata e di ottenere risultati comparabili tra loro e comunicabili ai consumatori finali. L’analisi si basa su un approccio di ciclo di vita, tenendo conto della gestione dell’acqua lungo tutta la catena di produzione, fino al trattamento di fine vita.
FOOD SAFETY - BRCGS
BRCGS, lo standard globale per la sicurezza degli alimenti. Il BRCGS (Brand Reputation through Compliance) è uno standard globale specifico per la sicurezza dei prodotti agroalimentari. Obiettivo della certificazione BRCGS è assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari proposti ai consumatori dai i fornitori e i rivenditori della GDO. Lo standard globale BRCGS per la sicurezza agroalimentare è uno degli strumenti operativi utilizzati per la due diligence (cioè essere in grado di dimostrare che sono state prese tutte le misure ragionevoli per evitare un incidente o un danno) e per selezionare i fornitori della filiera agroalimentare. Questo approccio consente di ridurre i costi complessivi della gestione della supply chain e di accrescere nello stesso tempo il livello di sicurezza per clienti, fornitori e consumatori.
FOOD SAFETY - IFS
L’IFS Food Standard (IFS) è uno standard internazionale basato su un metodo di valutazione condiviso per qualificare e selezionare i fornitori di prodotti alimentari. L’ obiettivo è costruire la fiducia nei prodotti e nei processi garantendo sicurezza, qualità, legalità e conformità a specifici requisiti del cliente. IFS Food è uno standard internazionale per la valutazione della conformità dei prodotti e dei processi in relazione alla sicurezza e alla qualità degli alimenti. Lo standard IFS Food si applica ai fornitori in tutte le fasi della lavorazione alimentare successive a quella agricola. I requisiti si riferiscono al sistema di gestione della qualità e al sistema HACCP (Hazard Analysis & Critical Control Points), supportati da programmi di prerequisiti dettagliati, ovvero un insieme di requisiti GMP (Good Manufacturing Practice), GLP (Good Laboratory Practice) e GHP (Good Hygiene Practice).
QUALITY
ISO 9001
Sistema di gestione della qualità: lo standard si basa su una serie di principi di gestione della qualità, tra cui una forte attenzione al cliente, il coinvolgimento della direzione aziendale, l’approccio ai processi e il miglioramento continuo. La ISO 9001 stabilisce i criteri per un sistema di gestione della qualità che si concentra sull’efficacia dei processi della qualità, aiutando a lavorare in modo più efficiente e a ridurre gli errori nei prodotti. Promuove l’adozione di un approccio ai processi basato sull’analisi dei rischi, enfatizzando i requisiti, il valore aggiunto, le prestazioni e l’efficacia dei processi e il miglioramento continuo attraverso misurazioni oggettive. si basa sulla High Level Structure (HLS) dell’ISO, l’insieme di 10 clausole su cui si basano tutti gli standard ISO.
TRACEABILITY
ISO 22005
Rintracciabilità della filiera agroalimentare: la rintracciabilità è un aspetto chiave sia della legislazione che regola il settore agroalimentare, come la legge dell’Unione Europea 178/2002, sia delle norme volontarie per la sicurezza agroalimentare adottate dalle aziende, come lo standard UNI EN ISO 22005:2008.L’ISO (International Standardization Organisation) e l’equivalente italiano UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) promuovono questo standard tecnico per promuovere un approccio armonizzato ai sistemi di rintracciabilità, in accordo con le best practice disponibili. La ISO 22005 fornisce i principi generali e i requisiti di base per la progettazione e l’implementazione di sistemi di rintracciabilità agroalimentare. Un prodotto alimentare sicuro è il risultato di una serie di processi e di attività di trasformazione condotte lungo l’intera filiera alimentare. Attraverso l’applicazione della tracciabilità alimentare (ISO 22005) è possibile recuperare velocemente tutte le informazioni specifiche di sicurezza e qualità dei prodotti ed attuare, se necessario, piani di ritiro e richiamo dei prodotti alimentari. La certificazione di rintracciabilità della filiera agroalimentare, grazie alla norma ISO 22005, consente di identificare e tenere traccia di ogni aspetto dell’attività degli operatori coinvolti nel processo, dall’azienda agricola fino alla tavola dei consumatori.
PRODUCT CERTIFICATION
- BIO/ORGANIC
La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il logo biologico e il sistema di etichettatura hanno il compito di assicurare al consumatore che il prodotto che stanno comprando è stato ottenuto seguendo in tutti i dettagli la Regolamentazione europea sull’agricoltura biologica e la legislazione nazionale o nel caso di prodotti importati, secondo regole equivalenti o allo stesso modo rigide. A partire dal 1° luglio 2010 l’uso del nuovo logo è diventato obbligatorio per tutti i prodotti biologici realizzati nel rispetto della normativa comunitaria. - 100% VEGAN
Specifica tecnica per prodotti alimentari vegani: questa specifica tecnica definisce le caratteristiche ed i requisiti per la certificazione di prodotti alimentari vegani, ossia che non contengano materie prime, ingredienti, coadiuvanti di origine animale, controllando anche i rischi di contaminazione. La specifica considera le seguenti norme di riferimento: Regolamenti (CE) n. 1829/2003 e 1830/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003; UNI EN ISO 22005:2008; Reg 1169-2011; ISO/IEC 17065; European vegetarian Union, Settembre 2015. Il certificato di conformità alla Specificazione tecnica per prodotti alimentari vegani ha la finalità di rendere facilmente identificabile un prodotto con le caratteristiche che la popolazione vegana ricerca in linea al proprio stile di vita, ossia che non contenga materie prime, ingredienti, coadiuvanti tecnologici di origine animale, controllando anche i rischi di contaminazione crociata, definita come il passaggio diretto od indiretto di materia e/o ingredienti indesiderati.
Sede principale
Menfi
52,83 kWh
Produzione energia: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
1,89%
Autoconsumo: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
Imbottigliamento
Menfi
97,59 kWh
Produzione energia: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
4,48%
Autoconsumo: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
Puccia
Menfi
104,02 kWh
Produzione energia: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
100,00%
Autoconsumo: dato relativo all'arco temporale giornaliero
aggiornato ogni 30 min.
Il Progetto SOStain – La Sostenibilità in viticoltura
“Sostenibilità “deriva dal sostantivo inglese sustain: si tratta del pedale del pianoforte che fa durare le note più a lungo, e quindi il termine di grande attualità sta ad indicare qualcosa che dura nel tempo.
La sostenibilità in viticoltura è un approccio basato sulla misurazione e riduzione dell’impatto delle azioni su cui si basa la conduzione del vigneto sull’ambiente.
Il Programma di sostenibilità avviato dalla Fondazione Sostain Sicilia, di cui Cantine Settesoli fa parte, un importante driver di competitività, soprattutto nei mercati esteri, perché promuove il territorio Sicilia nel suo insieme e le aziende vitivinicole siano esse produttrici di vino biologico, biodinamico, naturale, da viticoltura integrata.
Gli obiettivi della Fondazione sono quelli di promuovere lo sviluppo etico e sostenibile nel settore vitivinicolo siciliano, guidando le cantine verso la misurazione costante e la riduzione dell’impatto che le pratiche agricole hanno sul territorio: nuova sfida a tema ambientale messa in campo dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e Assovini Sicilia, unite nella volontà di indirizzare le cantine verso un percorso di salvaguardia a tutto tondo.
SOStain parte dal presupposto che gli impatti delle attività agricole vanno oltre i confini dei vigneti che si coltivano, riguardando anche il benessere dei lavoratori e la salute dei consumatori, il coinvolgimento delle comunità locali, la valorizzazione del territorio circostante, la conservazione delle risorse naturali.
Il programma prevede un rigido disciplinare composto da 10 requisiti minimi che includono aspetti che vanno dalla misurazione della water footprint e della carbon footprint al controllo del peso della bottiglia, dalla conservazione della biodiversità floristica e faunistica alla valorizzazione del capitale umano e territoriale, dal risparmio energetico alla salute dei consumatori.